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Iridologia

IridologiaL’iridologia è un sistema di analisi che si afferma diagnostico basato sullo studio dell’iride dell’occhio. Si tratta di una pratica allo stato dei fatti da considerare pseudoscientifica, essendo priva di fondamento e riscontri scientifici. Diversi studi ne hanno provato l’inefficacia.[1][2]

Secondo l’iridologia, analizzando l’iride di una persona, si potrebbe determinare l’esistenza di un problema non solo relativo a qualche apparato o funzionalità del corpo, ma anche alle funzionalità mentali e psicologiche della persona.

L’iridologia è nata in Ungheria nel tardo XIX secolo, ma già in passato si trovano tracce di studi sull’iride. Il primo testo che descrive le caratteristiche riflesse sull’iride è la Chiromantica Medica del fisico Meyens. Nelle medicine antiche vi sono i primi rudimenti di iridologia: nella cultura egizia l’occhio è per l’uomo ciò che il sole è nel sistema solare, da qui il culto per l’occhio di Horus. Nei papiri medici dell’antico Egitto (1500 a.C.) compaiono riferimenti all’analisi dell’occhio in relazione con le malattie.

Nella tradizione medica cinese l’osservazione dell’occhio e dell’iride era utilizzata in senso diagnostico, legando le varie zone dell’iride e della sclera agli elementi costitutivi dell’uomo secondo agopuntura. In alcuni documenti mesopotamici risalenti al 669 a.C. si fa cenno alla presunta relazione esistente tra la variazione del colore dell’occhio con le malattie epatiche o con la vicinanza della morte. L’iridologia moderna nasce con la pubblicazione della prima topografia iridea nel 1886 sulla rivista Homeopätische Monatsblätter del Dottor Ignatz von Peczely; il primo testo pubblicato dallo stesso autore nel 1880, Scoperte nel regno della natura e arte di guarigione; secondo una tradizione del 1837, von Peczely all’età di dieci anni catturò un gufo nel giardino della sua casa in Ungheria, nel tentativo di fuggire dalla mano del suo predatore il gufo si ruppe una zampa e von Peczely notò immediatamente che gli si era formata una macchia nell’iride nel punto della posizione che nel grafico dell’iride corrisponde alla gamba; questo segno colpì molto il giovane Peczely il quale a distanza di tempo notò un fenomeno simile in un’iride umana, in seguito ai suoi studi di medicina divenne noto come “il medico che poteva formulare una diagnosi osservando gli occhi”.

Nello stesso periodo un altro ricercatore, il Reverendo svedese Nils Liljequist pubblica le prime osservazioni sulla variazione del colore delle iridi a seguito dell’assunzione di chinino e di iodio, nell’opera On Oegendiagnosen descrive in dettaglio le osservazioni del colore dell’iride dopo l’assunzione protratta di sostanze chimiche; il suo interesse per l’iride iniziò nel 1864 quando notò alcune alterazioni di colore nelle sue stesse iridi. Una cosa interessante è che i due ricercatori disegnarono una mappa iridologica simile pur non essendo a conoscenza l’uno del lavoro dell’altro. Altre scoperte si devono al pastore Felke, che studiò i tipi costituzionali e il loro legame con la terapia omeopatica. All’inizio del secolo scorso l’iridologia si diffonde in Europa e negli Stati Uniti.

Cos’è l’iridologia

La parola iride deriva dal greco e significa arcobaleno per la sua colorazione o aureola perché è considerata come un’aureola che circonda la pupilla, è la sua pigmentazione che conferisce all’occhio il colore che lo caratterizza.

Secondo l’iridologia, l’iride sarebbe una speciale carta topografica che riprodurrebbe, nel suo piccolo, tutta la mappa del corpo umano, la sua anatomia, le sue funzioni: un minuscolo archivio in cui sarebbero trascritti la salute dei nostri organi e il benessere dell’anima. L’iridologia è, secondo alcuni, un metodo di analisi, essa sarebbe la valutazione dell’integrità dei tessuti, chiamati collettivamente costituzione perché comprende punti di forza e di debolezza intrinseca; tale analisi, secondo i seguaci dell’iridologia, può forse riconoscere forze e debolezze della costituzione individuale risalendo anche per quattro generazioni. L’affermazione non è supportata da nessuna prova scientifica. L’iridologo in base alla macchie e alle sfumature cromatiche dell’iride o alla forma della corona riuscirebbe ad individuare il tipo di costituzione del paziente (linfatica, ematogena, disbiotica, etc….) ed i possibili segni evoluti delle sue patologie, scoprendo alcune volte, secondo alcuni, le cause di quei disturbi che sfuggono ad una sicura definizione.

L’iridologia si baserebbe, secondo alcuni, sull’osservazione di un organo, unico non ricoperto da membrane opache, nel pieno svolgimento delle sue funzioni biologiche.

Non esistono comunque prove scientifiche a favore di questa teoria, che risulta quindi essere una forma di pseudoscienza.

Lo stress può determinare quindi l’insorgenza di malattie organiche. In una valutazione energetica con l’esame dell’iride, si osserverebbe, secondo questa teoria, lalucentezza dell’iride, la sua velocità di contrazione, le presenza o meno di tessuto appartenente ad altre strutture oftalmiche.

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