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Massaggi Olistici in Studio Govinda

Il Massaggio in Studio Govinda

La pratica del massaggio è stata sviluppata in tutte le civiltà ed in tutti tempi questo sia per esprimere un sentimento, come nel caso del massaggio della mamma al suo bambino, piuttosto che per indurre rilassamento o per far emergere emozioni e sensazioni od ancora per disintossicare l’organismo e tonificare i tessuti o per alleviare dolori e tensioni.

Il massaggio olistico, proposto in Studio Govinda, è diretto a far raggiungere un buon equilibrio psicofisico, ad attenuare le rigidità muscolari causate da uno stato generale di stress, calmare il sistema nervoso ed alleviare la stanchezza, tutto questo lasciando a chi lo riceve la sensazione di un rinnovato benessere e armonia interiore.

Per il massaggio Ayurveda invece si effettua prima dell’inizio il riconoscimento del Dosha che sia Vata, Pitta o Kapha.

Il massaggio è preceduto da un passaggio di accoglienza e reciproca conoscenza, è  svolto in studio, perfuso di musiche adatte, un ambiente avvolgente dove chi riceve è steso sul lettino e l’operatore in piedi. Per il massaggio impieghiamo esclusivamente oli vegetali biologici pregiati, precedentemente riscaldati ed arricchiti con oli essenziali adatti secondo le esigenze del ricevente.

 

 

 

Massaggi e Terapie in Studio Govinda

Tecniche

Trattamenti

  • Anticellulite
  • Rassodante
  • Rilassante
  • Antistress
  • Decontratturante
  • Linfodrenante
  • Distensivo
  • Muscolare
  • Drenante
  • Osteopatia Biodinamica (Terapia Craniosacrale)
  • Intestinale
  • Disintossicante
  • Ringiovanente

Controindicazioni al massaggio totali:

Controindicazioni al massaggio parziali:

Prima di fare il massaggio viene effettuata una anamnesi, per verificare lo stato attuale della persona e la tipologia di massaggio da eseguire.

Il trattamento, in se stesso, si sviluppa in un’ora circa.

Felici di accogliervi!

Daniela e Roberto

 

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Il divino che è in noi

foto di Alberto Angiolini.Nel tantrismo, noi mettiamo in gioco, senza sosta, l’integralità dell’essere umano e questo, senza far distinzione tra puro ed impuro, bellezza e bruttezza, bene e male perché tutte le coppie di opposti si dissolvono nel divino.

Nessuno è privo delle più nere pulsioni così come, nessuno è privo delle capacità più sublimi: noi cominciamo a comunicare con il divino, che è in noi, proprio quando accettiamo, completamente, lo spettro intero dei nostri pensieri e delle nostre emozioni.

Ogni bellezza ha la sua parte d’ombra, le è intriseca, le è necessaria e se noi, anzichè accettare quell’ombra appunto come parte della bellezza, la temiamo e cerchiamo di scacciarla, allora ci inaridiamo e ci allontaniamo da noi stessi.

(Daniel Odier)

Cinque pratiche per aprire il corpo

Le pratiche e i rituali del Tantra

Vivere le emozioni attraverso il corpo
Per rilassarsi bisogna arrivare a vivere le emozioni attraverso il proprio corpo, piuttosto che attraverso il mentale. Il corpo ha la meravigliosa capacità di assorbire le emozioni e di rilasciarle rapidamente. Non sa conservare. Non sa raccontare una storia, ma ha la capacità meravigliosa di vivere pienamente l’emozione e lasciarla uscire. Il mentale, lui, ci racconterà una storia, e soprattutto ce la ripeterà condizionando il corpo a risentire ciò che aveva sentito. La nostra vita mentale è estremamente ripetitiva. La ripetizione crea un caos emozionale. Appena si presenta un’emozione, restiamo connessi al corpo! seguiamo il suo periplo e osserviamola dissolversi e scomparire.

Liberarsi dalle certezze
La seconda pratica discende dalla prima. Le certezze creano una grande reattività e la reattività contrae il corpo. Abbandonare le certezze ci mette in uno stato di freschezza, di creatività, di stupore. Non sappiamo nulla, guardiamo, ascoltiamo, come se fosse la prima volta. Un’impressione di innocenza che crea l’attenzione, la presenza a sé e agli altri. Non sapere libera il mentale e fa nascere la gioia che emerge dal silenzio interiore.

Respirare come un neonato
I neonati e i mammiferi respirano rilassando il ventre all’inspiro. E’ la respirazione più naturale, la più pacificante. La colonna vertebrale accompagna il movimento del ventre, il diaframma si libera e ritrova l’ampiezza del suo movimento. I muscoli profondi del ventre si rilassano. Il corpo percepisce le onde benefiche del soffio, i sensi si aprono, lo sguardo vede il mondo.

Ritrovare la lentezza
La lentezza è la cosa che ci manca maggiormente. La nostra vita è a singhiozzo, sottoposta ad un ritmo infernale, che ci fa uscire dalla presenza. Respirare ci riporta alla presenza, rallentare il ritmo dei movimenti tranquillizza la mente. I muscoli si rilassano, il contatto è più profondo ed evitiamo una gran parte della fatica, dovuta ad una tensione eccessiva. Un gesto un po’ più lento e creatore di armonia apporta al corpo una soddisfazione profonda e calma il mentale. Più lento, il nostro gesto è più preciso e più efficace. Ritroviamo la vita, il contatto con gli oggetti e con gli esseri.

Sviluppare la presenza
Facendo un piccolissimo sforzo di presenza, di durata molto breve, dieci o quindici secondi, il nostro corpo registra più rapidamente che la presenza gli dà piacere. Trenta volte al giorno, scivoliamo in una presenza breve, che metterà il corpo in uno stato di ricettività. Molto rapidamente sarà il corpo stesso a chiederci maggiore presenza per meglio godere del mondo ed abitare quella dimora meravigliosa che ci porterà la gioia, ovunque saremo.

Daniel Odier

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